6 luglio 2009

Ferrara, la bella emiliana

«O Ferrara,
Quando più i duchi fra le mure tue
Dimoreranno, decadrai e i tuoi
Palazzi senza vita non saranno
Che ruine sgretolate, e la ghirlanda
Di un poeta sarà la tua corona
Unica
[...]»
(G.G.Byron, Il Lamento del Tasso)

Sono molti i viaggiatori italiani che scelgono e preferiscono mete esotiche, sottovalutando ciò che l’Italia offre. Tra le molte meraviglie della nostra penisola c’è una bella e affascinante città: Ferrara. Una città “multiculturale” in cui passato e presente si mescolano, viaggiando in perfetto equilibrio. A noi che veniamo dalle città intasate dalle lunghe code di automobili, dove ogni filo di vento soffia frastornato dai clacson prepotenti, Ferrara potrebbe sembrarci appartenere ad un’altra dimensione spazio – temporale: qui tutti amano percorrere le strade della loro cittadina con simpatiche biciclette piuttosto che con le nostre banali auto. Ammirevole è l’amore dei ferraresi per la storia e il rispetto con cui conservano le perle monumentali che ci consentono di ripercorrerla.

Il Castello Estense è sicuramente il monumento più rappresentativo della città. Sorse nel 1385 come strumento di controllo politico e militare ed è chiamato anche “Castello San Michele”, perché la prima pietra è stata posta il 29 settembre, giorno dedicato a San Michele. Soltanto nel 1476 Ercole D’Este decise di stabilirsi nella fortezza che assunse funzione di reggia signorile. Ad esso è collegato mediante un camminamento il Palazzo Municipale, prima dimora dei signori della città, gli Este, oggi caratterizzato da una facciata in stile neogotico. Dal palazzo è possibile raggiungere il Giardino delle Duchesse, antico spazio all’aperto dedicato alle signore della corte e Estense. Affianco al castello Estense, ecco Piazza Savonarola rammentarci di una figura religiosa particolarmente carismatica, il frate ferrarese Girolamo Savonarola, intagliato in una statua dallo sguardo fervente e appassionato.

Palazzo dei Diamanti è, invece, la struttura di maggiore rilievo della città, sede espositiva di numerose mostre e della Pinacoteca Nazionale. La sua particolarità sta negli 8.500 blocchi di marmo a forma di punta di diamante, che grazie alle diverse inclinazioni producono effetti di luce ed ombra.
Palazzo Bevilacqua Costabili ha ospitato la famiglia Bevilacqua, che si era trasferita a Ferrara da Verona e rappresenta una delle dimore storiche della città. La facciata è ornata da nicchie che ritraggono volti di imperatori romani e decorazioni con trofei militari.
Invece, Palazzo Costabili, chiamato Palazzo di Ludovico il Moro, è sede del museo archeologico nazionale.

Una meraviglia verde da non perdere è l’orto botanico, che deriva dall’esperienza ottocentesca riguardante la dotazione di ogni città universitaria di uno spazio apposito per le piante. Oggi continua ad essere oggetto di studi accademici, ma molti sono anche i turisti e i visitatori che amano ammirarne le “creature”. Infatti, vi crescono in piena terra circa 600 specie di piante, tra cui quelle esotiche medicinali e velenose e le piante dell’estremo Oriente.
Di notevole suggestione è la Cella del Tasso, gli ambienti in cui fu rinchiuso Torquato Tasso per presunta pazzia. È situata nei sotterranei degli ex edifici del nosocomio cittadino Sant’Anna, demolito negli anni trenta.

Nel visitare Ferrara, non possiamo mancare un luogo dalla ricca memoria storica: il Museo ebraico, nell’antico ghetto della città. All’interno, si possono apprezzare le tre sinagoghe, due delle quali ancora utilizzate per le funzioni religiose, oltre che dare uno sguardo ai numerosi oggetti antichi e ad alcuni documenti, relativi alla storia della comunità ebraica, che si insediò a Ferrara nel XIII secolo. Durante le persecuzioni successive alle leggi razziali del 1938, la cittadina si rese protagonista di un eccidio avvenuto accanto al fossato del Castello, memore del quale lo scrittore Giorgio Bassani scrisse Il giardino dei Finzi – Contini e La lunga notte del ‘43.
Bella è anche la Cattedrale di San Giorgio, particolarmente ricca dal punto di vista architettonico: logge, arcate, statue, rosoni e bassorilievi fanno sfoggio di sé nella facciata costruita in stile romanico.

Per finire, Piazza Trento e Trieste, è la più importante della città e costituisce il cuore del centro storico. Importante in passato per aver ospitato la sede di numerose istituzioni, oggi la piazza presta il suolo al mercato cittadino, a manifestazioni culturali e bancarelle ambulanti, che vi sostano in determinati momenti dell’anno.
Tra gli eventi da ricordare, primeggia quello che è considerato il più antico Palio del mondo (è datato 1259), il Palio di Ferrara appunto. Si tiene in Piazza Ariostea l’ultima domenica di maggio e vi prendono parte otto contrade: i quattro antichi rioni situati all'interno delle mura e i quattro borghi esterni alla città.

Quelli descritti sono solo alcuni dei luoghi che questa stupenda città offre, molti altri è possibile scoprirli soltanto visitandola. Ecco alcuni siti utili ad avere maggiori informazioni:

Visita Ferrara: http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=55
Portale eventi: http://www.ferraraeventi.info/
Università degli studi di Ferrara: http://www.unife.it/
Quotidiani online: http://lanuovaferrara.gelocal.it/; www.estense.com/
Bed&Breakfast: http://www.bedandbreakfastferrara.com/


« While thou, Ferrara! When no longer dwell
The ducal chiefs within thee, shalt fall down,
And crumbling piecemeal view thy heartless halls,
A poet's wreath shall be thine only crown, ---
A poet's dungeon thy most far renown,
While strangers wonder o'er thy unpeopled walls! »
(G. G. Byron, The Lament of Tasso)

Among the many wonders of our peninsula, there is a beautiful and fascinating city: Ferrara. A "multicultural" city, in which past and present mingle, traveling in perfect balance. Here everyone loves to travel the streets of their town with nice bikes rather than with our simple cars. Admirable is the love of its inhabitants for their history and the respect with which preserve the pearls monumental for us to review.

The "Castello Estense" is undoubtedly the most significant monument of the city. It was built in 1385 as an instrument of political control and military and is also called "Castello San Michele", because the foundation stone was laid on September 29, the day dedicated to St. Michael. It is connected by a walkway to the Town Hall, first residence of the lords of the city, the Este, now marked by a neo-Gothic facade. From the palace, you can reach the Garden of the Duchesses. Il "Palazzo dei Diamanti" is, however, the most important structure of the city, venue of numerous exhibitions and of the Pinacoteca Nazionale. Its peculiarity lies in the 8500 block of marble in the shape of a spearhead, which thanks to the different inclinations produce effects of light and shadow.
"Palazzo Costabili" called Palazzo di Ludovico il Moro, is home to the National Archaeological Museum of Ferrara.
A green marvel not to be missed is the botanic garden, in which grow about 600 species of plants, including exotic medicinal and poisonous plants and the Far East plants.
Suggestive is the Cell of Tasso, the places where Torquato Tasso was imprisoned for alleged madness.
Visiting Ferrara, we can't miss a place rich in historical memory: the Jewish Museum of Ferrara, in the ghetto of the city. Inside, visitors can appreciate the three synagogues, two of which are still used for religious services, as well as giving a glance at the numerous antiques and some documents relating to the history of the Jewish community, who settled in Ferrara in the thirteenth century.
Finally, among the Ferrara events, we have to remember the famous Palio of Ferrara, considered the oldest Palio in the world (it is dated 1259). It takes place in Piazza Ariostea the last Sunday in May and eight districts participate: the four ancient quarters located within the walls and the four villages outside the city.

Here are some websites where you can find more information on Ferrara:
University of Ferrara: http://www.unife.it/unife-en

22 maggio 2009

Domenica 31 Maggio Cantine Aperte





E' un appuntamento che ogni buon turista del vino conosce da anni. Un appuntamento che ogni anno permette a chiunque di scegliere una o più aziende da visitare e trascorrere una domenica all’insegna del buon vino, della buona tavola e della festa intorno al prodotto simbolo della cultura mediterranea.

Sono ben 17 anni, infatti, che nell’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino aprono le proprie porte al pubblico, favorendo un contatto diretto con gli esperti del vino.
Dalle presenze delle ultime edizioni risulta evidente che sono soprattutto i giovani che sfruttano l'occasione di Cantine Aperte, contribuendo ad animare le innumerevoli iniziative di cultura che fioriscono attorno all’evento.

INFO UTILI:

- Il programma regione per regione si può trovare sul sito del Movimento per il Turismo del vino.

- Per chi non può fare a meno del navigatore può scaricare on-line la guida del vino.

- Chi noleggia un'auto Hertz Green Collection, per girare tra le cantine, può godere di uno sconto del 10%.

- Per chi è sensibile ai temi ambientalisti c'è l'iniziativa "Tappo a chi?" che coinvolge cantine e privati nel riciclo dei tappi di sughero.

- Per chi abita in quel di Roma ecco tutte le cantine laziali che aderiscono.



Rachele Massei

14 maggio 2009

Gita a... Li’ Castelli!

Rifugio dalla metropoli, meta di gite e pranzi domenicali, famosi per i loro vini, amati per la loro tranquillità, i Castelli romani sono il luogo ideale per una gita fuoriporta nei dintorni di Roma.
Ok, si parte.
Basta spingersi fino alla fine di questa metropoli soffocante, in direzione Sud, ed eccoli lì “I Castelli”.
Sono quattordici cittadine adagiate, come ciglia intorno agli occhi, sui margini di due laghi di origine vulcanica: il lago di Nemi e il lago di Albano.

E allora si comincia il tuor di questi paesi arroccati ed ammassati tra colli e pianure, tra laghi e tranquillità.
Solo adesso capisco cos’è la campagna laziale. Vedendo i suoi panorami, visitando i borghi di poche anime, intrufolandomi in stradine contorte tra case dissestate.
Bello. Genuino. Puro: finalmente.
Per pranzo pizza bianca, porchetta e naturalmente vino de Li’ Castelli. Poi fragoline di Nemi come dessert e ancora passeggiate per digerire.
Grottaferrata, Genzano, Ariccia, Albano, Rocca di Papa, Nemi, Frascati… visti tutti in un giorno poi inevitabilmente li confondi, li mischi nei ricordi, li assimili ad un sorriso.
Perchè "I castelli" infondo non sono nient'altro che questo: un sorriso di sole alle porte della città.

Itinerario di viaggio


Visualizza Li' castelli in una mappa di dimensioni maggiori

Refuge from the city, famous for their wines, loved for their peace, the Roman Castles are the ideal place for a trip around Rome.
They are fourteen cities laid, as eyelashes around the eyes, on the margins of two volcanic lakes: the Lake of Nemi and the Lake of Albano.
Grottaferrata, Genzano, Ariccia, Albano, Rocca di Papa, Nemi, Frascati...sights, villages of a few souls, contorted streets between rough houses.
Beautiful. Genuine. Pure: finally.
"The Castles" are nothing more than this: a smile of sunshine on the outskirts of the city.


Rachele Massei

11 maggio 2009

Lago Maggiore: LetterAltura, festival della lettaratura di montagna, di viaggio e di avventura


Si aprirà a Verbania, il prossimo 24 giugno, la terza edizione di LetterAltura, il primo festival internazionale di letteratura di montagna e di viaggio. L'appuntamento per gli appassionati di parole, di viaggi,libri, avventure, montagne, esplorazioni darà vita a manifestazioni in tutto il triangolo del Piemonte nord orientale, nella zona compresa tra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta, tra il Canton Vallese e il Canton Ticino. Un paradiso naturale che racchiude in sè una straordinaria varietà di paesaggi e che si appresta quest'anno ad ospitare scrittori, poeti, filosofi, giornalisti, fotografi e artisti che volentieri esordiscono o ritornano al Festival.
La formula è quella delle più conosciute manifestazioni letterarie: tutto avviene nel centro storico della città, tra vicoli e piazze caratteristiche. Fin dal mattino gli autoni vengono coinvolti in colazioni ed aperitivi informali in cui raccontano di sè e delle proprie preferenze letterarie. Nel corso della giornata partecipano poi ad un "incontro con l'autore", dialogando con un giornalista a proposito della propria produzione letteraria e del rapporto con la montagna il viaggio e l'avventura. Questo è il fulcro del festival, il dialogo, non essendo prevista la presentazione di singoli libri o novità lettararie.
Oltre 80 eventi, tra appunto incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, incontri pubblici all'insegna di parole chiave - L'Oltre, L'Inviato, L'Arte, La Bicicletta - e più di 130 ospiti nazionali e internazionali. Cinque sono percorsi tematici che hanno dettato le linee guida della nuova edizione: Confini, Alpinismo, (R)esistenze, Scalatori su due ruote e Orso. A parlarne ci saranno, tra gli altri, Boris Pahor, Pedrag Matvejevic, Furio Colombo, Sergio valziana, l'antropologo Massimo Novelli con Gianni Oliva e Valeria Palumbo.
L'omaggio autore di quest'anno sarà dedicato a Dino Buzzanti.


Ovviamente non si può perdere l'occasione per scoprire la costa piemontese del Lago Maggiore, che da Arona a Locarno è un susseguirsi ininterrotto di meravigliosi giardini che si affacciano su un lago intenso e ricco di sfumature, la cui bellezza trova il suo culmine nel golfo Borromeo, con le sue impareggiabili isole.


Visualizza scoprendo il Lago Maggiore in una mappa di dimensioni maggiori

Per maggiori informazioni:
www.letteraltura.it
www.illagomaggiore.com

29 aprile 2009

Narni.. tra i vicoli di un borgo d'altri tempi

Ho immaginato spesso di perdermi per le sue viuzze, fantasticando sui cavalieri e le dame che un tempo ne popolavano i mercatini.. quando poi ti ritrovi davvero a valicarne le porte, a stento tieni a bada lo stupore poiché l’immaginazione quasi viene surclassata dai reali contorni di quel quadro. Narni, è questo il suo nome. Siamo in Umbria, una delle regioni italiane, in cui l’orologio del tempo, in tanti angoli delle sue cittadine, si è fermato all’età di mezzo, periodo dalla storia intricata e affascinante. Le origini del borgo narnese, tuttavia, si fanno risalire al 600 a.C., quando prendeva il nome di Nequinum. Poco più tardi anche Roma ‘caput mundi’ lascerà tracce del suo passaggio nella cittadina e le darà l’appellativo Narnia, toponimo tratto dal fiume Nahar, oggi Nera, che scorre nella valle. Lo scrittore inglese Clive Staples Lewis lo lesse su una vecchia carta geografica e lo prese in prestito per nominare il ciclo fantasy Le cronache di Narnia. Gradualmente nel tempo, il nome della città divenne Narni.
Una leggenda narnese vuole che, in epoca medievale, nel territorio tra Narni e Perugia ci fosse un Grifone, contro il quale le due città si erano coalizzate per abbatterlo. Come trofeo Perugia si tenne la pelle del Grifone (bianca) e Narni le interiora (rosse). Per questo motivo, nello stemma della città di Perugia il Grifone è bianco, mentre in quello di Narni è rosso.
Un mix stratificato di romanità, medioevo e rinascimento che si traduce in una stratificazione sapientemente arroccata su una collina della provincia di Terni.

Cose da vedere
Per cominciare, la Cattedrale intitolata al primo vescovo del paese, San Giovenale, ci mostra fiera la sua fisionomia ‘romanica’ completata a metà del 1100, a ridosso della cinta muraria che circonda Narni. Ma se vogliamo assaporare un pezzo di storia viva, bisogna visitare la Chiesa di San Domenico che, dall’alto della sua torre campanaria, nasconde sotto di sé dei cunicoli sotterranei, protagonisti di fatti storici raccapriccianti. Infatti, è attraverso un varco nella muratura che si arriva ad una grande sala, dove avevano luogo, udite udite, gli interrogatori del Tribunale dell'Inquisizione, testimoniati dai segni lasciati dagli strumenti di tortura sulla muratura. Poi, raggiungiamo una piccola cella, i cui graffiti sulle pareti ci raccontano delle sofferenze patite dagli inquisiti, uno dei quali ha voluto lasciare un messaggio attraverso un codice grafico, non ancora completamente decifrato.
Passata la chiesa di Santa Maria Impensole, dove si conservano strutture romane con 2 cisterne, il percorso nella “Narni Sotterranea” termina all'interno del Lacus, la grande cisterna altomedioevale presente sotto la fontana di piazza Garibaldi, già piazza del Lago.

Una volta usciti alla luce del sole e tirato un bel respiro ristoratore, il borgo, terra natale del condottiero Erasmo il Gattamelata, è un piacevole susseguirsi di antichi palazzi, torri e porte. Palazzo dei Priori è situato proprio là dove i romani avevano il foro, Platea Major. Caratteristica è la presenza, ad una certa altezza, di anelli di ferro, ai quali venivano posti i condannati alla gogna. Di fronte, tre case - torri costituiscono il Palazzo comunale, al cui interno gli amanti dell’arte dovranno fare una sosta per ammirare, tra i tanti, l’Incoronazione della Vergine, firmata Ghirlandaio, ed una interessante mummia egizia.

Tra i Palazzi, le Chiese e le Torri scorrono le antiche vie medievali, ricche di scalinate, archi e balconcini, caratteristiche urbane più spiccate nella parte “a monte” della città. Camminando poco fuori della cittadina, non ci si può non fermare alla Rocca di Albornoz, un imponente castello eretto nel 1367 per volere del cardinale omonimo, circondato da una doppia cinta muraria a dominio della valle del Nera.
Percorrendo la via Flaminia, troviamo il Ponte d’Augusto, costruito dai romani per attraversare la gola creata dal fiume. Da non dimenticare l’Abbazia di San Cassiano e lo Speco di San Francesco, santuario elevato in prossimità di una spaccatura lunga 60m, ove il santo soleva ritirarsi in preghiera. Negli orti e nel chiostro, Pasolini girò alcune scene di Uccellacci e Uccellini.

Corsa all’anello
La Corsa all’anello costituisce l’evento per eccellenza del borgo medievale di Narni. Parte integrante di una ampia rievocazione storica che si tiene durante i giorni che precedono e seguono la festa del patrono San Giovenale: approssimativamente dal 23 aprile al 10 maggio. Le origini sono legate alle cerimonie tradizionali della prima metà del XIV secolo. La manifestazione ripercorre i momenti previsti e codificati negli Statuti comunali del 1371 d.C., a partire dalla lettura del banno, quando banditori a cavallo richiamano al “certamen” i cavalieri di Narni perché possano dimostrare la loro preparazione nella difesa della città. Poi l' Offerta dei Ceri nella Cattedrale viene effettuata dalle autorità comunali e dai rappresentanti delle Arti e di quei Castelli che nel Medioevo erano sotto la giurisdizione della città. L’atmosfera tenebrosa della notte fa da teatro al corteo, composto da più di 600 personaggi, che raggiunge la Cattedrale a rendere omaggio presso il sepolcro a San Giovenale.

Il 3 Maggio, in concomitanza con la festa del santo patrono, nella Platea Major ha luogo la De anulo argento currendo, ovvero la Corsa all’Anello Storica: una gara equestre, cui in antichità avevano diritto a partecipare tutti i giovani narnesi in possesso di un cavallo, durante la quale i cavalieri devono infilare con un’asta un anello d'argento sospeso a due funi davanti al Palazzo Comunale. Il sabato che precede la seconda domenica di Maggio si svolge il Corteo Storico in costume con le autorità Pontificie e Comunali, quelle dei Terzieri, le Corporazioni e le famiglie nobili. A conclusione dei festeggiamenti, la seconda domenica di Maggio, i tre terzieri storici della città si affrontano nella Corsa all'Anello presso lo stadio San Girolamo, che in quei giorni si trasforma in “campo de li giochi”.

I cavalieri, ognuno contraddistinto dai colori della propria squadra, rispettivamente il bianco - nero per Mezule, il rosso - blu per Fraporta e l'arancio - viola per Santa Maria si affrontano in un duello diretto di abilità e velocità. A metà dei rettilinei di un circuito ellittico sono posti degli anelli che ognuno dei due cavalieri, al galoppo sul proprio cavallo, deve centrare con l'asta, in modo da raccoglierne tre il più rapidamente possibile. Infatti, in quell’istante, un dispositivo elettrico farà cadere tutti i restanti anelli sul campo rendendo impossibile all'altro sfidante raccoglierli e quindi sancendo la vittoria di un terziere sull'altro.
Tutto avviene sul filo di un tempo andato tra sbandieratori, ambientazioni medievali, cerimonie di investitura dei cavalieri, mercati medievali.

Tante informazioni su questo evento potete trovarle su www.corsallanello.it



I often imagined to lose its narrow streets, daydreaming about knights and ladies who once lived in the markets it .. Narni, this is its name. We are in Umbria, one of the Italian regions, where the clock of time, in many corners of his city, he stopped at Middle Ages, a period from the intricate and fascinating history.

Sightseeing
To begin, the Cathedral on the first bishop of the country, San Giovenale, shows us her fair face 'Romanesque' completed in mid-1100, behind the walls surrounding Narni. But if we want to savor a piece of living history, one must visit the Church of San Domenico, which, from its bell tower, hides himself in the underground tunnels, the protagonists of gruesome historical facts. Indeed, it is through an opening in the wall that you come to a large hall, where they place, hear hear, any questioning of the Tribunal of the Inquisition, witnessed by the marks left by the instruments of torture on the walls.
Once out in the light of the sun and pulled a deep breath restaurateur, the village, birthplace of the leader Erasmo Gattamelata, is a pleasant succession of ancient palaces, towers and gates. Palace of the Priors is situated right where the Romans had their forum, Platea Major. Between the Palaces, churches and towers of the ancient scrolls medieval streets, full of staircases, arches and balconies, most pronounced urban characteristics at the "upstream" in the city. Walking just outside of town, we can not not stop at Fortress of Albornoz, an imposing castle built in 1367 by the will of Cardinal same name, surrounded by a double ring of domain walls in the valley of the Nera.

Corsa all'anello
The 'Corsa all'anello' is the event for the excellence of the medieval town of Narni. An integral part of a broader historical that takes place during the days before and after the feast of the patron San Giovenale: roughly from April 23 to May 10. The origins are linked to the traditional ceremonies of the first half of the fourteenth century. Everything happens on the wire of a time gone between flag-waving, setting medieval ceremonies of investiture of knights, medieval markets.

More informaion on www.corsallanello.it